Vogliamo raccontarvi – in questa breve nota – il piacevole intreccio umano che ha alimentato il fermento artistico di una Milano in divenire in una particolare stagione, quella della Scapigliatura, movimento che predicava il mito della comunione delle “arti sorelle” ossia poesia, pittura e musica.
Tutti conoscono Giacomo Puccini (Lucca, 22 dicembre 1858 – Bruxelles, 29 novembre 1924) per essere stato un grande compositore italiano, considerato uno dei maggiori e più significativi operisti della storia musicale. Ma quale era il suo sodalizio con la Famiglia Artistica Milanese?
Era l’ultimo ventennio del 1800 e la città di Milano si apprestava a diventare la capitale economica del Regno ed il panorama artistico era dominato dalla scapigliatura: pittori, scultori, disegnatori e vignettisti si riunivano in scanzonate tavolate all’aperto in via Vivaio, all’osteria del Polpetta ed anche al centralissimo Caffè Accademia, con l’intento di dare un nuovo e diverso impulso all’arte rompendo con i canoni del romanticismo.
In questo ambiente era nata da pochi anni la Famiglia Artistica Milanese, sodalizio e punto d’incontro di artisti giovani e meno giovani. Nel tempo vi aderirono i pittori Umberto Boccioni, Giovanni Segantini, Carlo Carrà, Achille Funi ma anche i musicisti più acclamati come Pietro Mascagni, Giuseppe Verdi e …Giacomo Puccini.
ritratto di Giacomo Puccini, olio su tela – Famiglia Artistica Milanese
Fu probabilmente Ferdinando Fontana che introduce Puccini nel sodalizio della Famiglia Artistica Milanese. Non è molto importante tuttavia sapere chi fu il primo ad avvicinarlo a questo Sodalizio: tantissimi suoi amici avevano infatti lo stesso legame che li accomunava. Coincidenze e inevitabile conseguenza di essere al centro di un mondo, quello artistico di quegli anni, ricco di legami e frequentazioni comuni.
Ad esempio, Puccini frequentava il musicista Alfredo Catalani, suo concittadino lucchese, che quando iniziò i propri studi nella città natale, presso l’Istituto Musicale Pacini (oggi Boccherini), aveva tra i docenti Fortunato Magi ossia proprio lo zio di Giacomo Puccini.
Catalani si recò poi a studiare a Parigi, con François-Emmanuel-Joseph Bazin, ed infine al Conservatorio di Milano, con Antonio Bazzini. Terminati gli studi, Catalani si mise in vista presentando un breve lavoro intitolato “La falce”, eccentrico e vigoroso due voci e coro su libretto di Arrigo Boito, altro amico e frequentatore della Famiglia Artistica.
Catalani frequentava da amico anche il pittore Tranquillo Cremona che, ispirato da un incontro casuale avvenuto nel suo studio artistico tra sua cognata Lisetta Cagnotti ed Alfredo Catalani, ritrasse entrambi in un dipinto conosciuto come “L’Edera” (1878). Alfredo e Lisetta sono stati raffigurati nel celebre abbraccio in cui i due quasi si confondono con lo sfondo e con il ramo d’edera che contorna un lato della scena.
Nell’aprile del 1888 (dopo una faticosa disputa) Alfredo Catalani ottenne la cattedra di composizione presso il Conservatorio di Milano, mentre nel maggio dello stesso anno avvenne la fusione tra l’editrice Lucca (fino a quel momento detentrice dei diritti di Catalani) e l’editore Giulio Ricordi, che perciò diventò così il possessore dei diritti sulle opere catalaniane.
Catalani, dicevamo, frequentava anche Puccini e fra i due c’era una sorta di rivalità. I due giovani compositori, intorno al 1890, si contesero le attenzioni del loro comune editore, Giulio Ricordi. La sfida, che aveva tra le poste in gioco l’eredità italiana di Wagner (da poco scomparso), consacrò Puccini (il nuovo ‘principe reale’ di Casa Ricordi) e limitò conseguentemente Catalani al ruolo di comprimario (di pertichino, secondo il gergo melodrammatico. Nell’opera lirica un pertichino è una parte secondaria che interviene, per lo più come controcanto, nei pezzi chiusi affidati ai protagonisti).
Rivalità a parte le serate in Casa dell’editore Giulio Ricordi erano allegre ed ambite, così come quelle nel salotto del mecenate Benedetto Junck.
In Casa Junck, Benedetto e Teresa Garbagnati ricevevano Catalani, Arrigo e Camillo Boito, i letterati e critici Carlo (Alberto Pisani) Dossi, Filippo Filippi e Ferdinando Fontana, giornalista e librettista delle prime due opere “scapigliate” di Puccini, Le Villi ed Edgar. Tra i pittori Tranquillo Cremona (autore di uno splendido ritratto proprio di Benedetto Junck) ed insieme a lui Luigi Conconi, i fratelli Pietro e Paolo Troubetzkoy (quest’ultimo scultore, autore anch’esso di bei ritratti di Benedetto e Teresa), Arturo Rietti, Eugenio Gignous, Francesco Filippini, Filippo Carcano, Mosé Bianchi, Giuseppe Mentessi, Giuseppe Grandi.
Intreccio decisamente ricco di sfumature artistiche quello che ha legato fra loro personalità così importanti nella storia culturale e nel panorama scapigliato, legando i loro nomi alla Famiglia Artistica Milanese ed alla città di Milano.
Un momento della cerimonia per la donazione della lapide
Per ricordare il legame con Puccini… la Famiglia Artistica Milanese, nell’ottobre 2013, ha fatto dono alla Fondazione Giacomo Puccini di Lucca di una lapide, in marmo con scritta in oro zecchino, in memoria dell’amico comune.
La lapide è stata collocata nella Sala dei Trionfi della Fondazione. Questa la didascalia: “Donazione della Famiglia Artistica Milanese, fondata nel 1873”.
Il Sindaco e Presidente della Fondazione Puccini, Alessandro Tambellini e il direttore Gabriella Biagi Ravenni, hanno accolto Mariarosa Tavazzani, Presidentessa della Famiglia Artistica Milanese, Ester Milani, Vice Presidente, ed alcuni soci venuti a rappresentare l’antica istituzione.
E’ bello ricordare che tra i fondatori della Famiglia Artistica figura anche Ferdinando Fontana, il primo librettista di Puccini. Il Maestro iniziò a frequentarla quando si trasferì a Milano nel 1880 per proseguire gli studi e varie volte si esibì come pianista, o venne eseguita musica sua. In un documento del 1899, che elenca i soci, compare esplicitamente anche il nome di Giacomo Puccini, insieme a Domenico Oliva (aveva collaborato al libretto di Manon Lescaut), Arrigo Boito, Pietro Mascagni, Umberto Giordano, Ruggero Leoncavallo, Angelo Morbelli e Luigi Conconi.
Il tempo scorre ed il legame continua… come la nostra storia d’amore per l’arte.
Fonti e letture consigliate:
https://amadeusmagazine.it/rubrica-news/mostra-giacomo-puccini-arte/
https://www.storiaememoriadibologna.it/files/vecchio_archivio/certosa/6/arsetlabor1923o.pdf
http://www.lacolomba.ch/artisti-dell800/troubetzkoy-paolo/
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