di Adelio Schieroni
Buongiorno Alessandra.
Tu sei stata una dei tre docenti che si sono alternati nell’insegnamento dell’acquerello all’interno del Laboratorio artistico esperienziale della Famiglia Artistica Milanese nel corso del 2022. Insieme a Rosalba Perucchini e Davide Parenti avete trasmesso la vostra passione e la vostra esperienza ad un gruppo di “allieve” sino a essere presenti in ben due Mostre. La prima, da voi curata, presso le sale espositive dei padiglioni di Novegro, la seconda – denominata Esposizione Intima – presso la nostra sede di Milano.
Per permettere a chi ci conosce da poco di approfondire la tua conoscenza, raccontaci la tua storia…

Avevo poco più di vent’anni e frequentavo l’Accademia di Brera quando ho scoperto la magia che luce e colori possono creare. Ero fuori Milano e stavo andando a prendere l’autobus per tornare a casa quando ho visto il cielo temporalesco in tutte le gradazioni di viola e di grigio ed un raggio di luce improvviso ha fatto risaltare delle lenzuola rosa gonfiate dal vento sullo sfondo di alberi delle più svariate tonalità di verde. Assolutamente niente di particolare, ma il mio cuore ha sobbalzato nel vedere la bellezza di quei giochi di luce e colore.
Per vari anni ho “dimenticato” questa esperienza e mi sono dedicata a studiare varie tecniche: tempera, olio, chine, litografia, serigrafia, xilografia, acquaforte, ceramica. Nel complesso mi dedicavo ad approfondire tutte quelle tecniche basate sul disegno ed allo studio dell’espressività del segno. Solo molti anni più tardi sono arrivata ai pastelli ad olio ed all’acquerello, tecniche che ora prediligo per la loro velocità di esecuzione, sensibilità e duttilità.
Nel 1980 ho partecipato alla mia prima collettiva, nel 1984 ho fatto la mia prima mostra personale, nel 1992 entro a far parte dell’AIA (Associazione Italiana Acquerellisti).
Le mie principali fonti di ispirazione sono molto varie. Vanno dai paesaggi ai fiori, alle nature morte, agli animali, alla figura umana (con particolare predilezione per quest’ultima). L’importante per me è cogliere una armonia o un contrasto di luci e di colori, forme, linee, qualcosa che crea in me una emozione.
L’interesse per la figura umana ed il ritratto, nato fin dai tempi del Liceo Artistico, deriva dal fatto che in questo caso non si tratta solo di un monologo del pittore che cerca di inseguire i suoi sogni, i suoi colori, le forme che predilige, ma si crea un dialogo con il modello. Se ne colgono le espressioni, la stanchezza, la tensione di un muscolo.

Posso solo dire che in tutti questi anni ho percorso un cammino di lenta maturazione con degli slanci, dei ripensamenti, delle incertezze, ma sempre con la passione per riuscire ad esprimere con più forza e immediatezza ciò che provo.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.