Intervista ad Alessandra Arecco


di Adelio Schieroni

Buongiorno Alessandra.
Tu sei stata una dei tre docenti che si sono alternati nell’insegnamento dell’acquerello all’interno del Laboratorio artistico esperienziale della Famiglia Artistica Milanese nel corso del 2022. Insieme a Rosalba Perucchini e Davide Parenti avete trasmesso la vostra passione e la vostra esperienza ad un gruppo di “allieve” sino a essere presenti in ben due Mostre. La prima, da voi curata, presso le sale espositive dei padiglioni di Novegro, la seconda – denominata Esposizione Intima – presso la nostra sede di Milano.
Per permettere a chi ci conosce da poco di approfondire la tua conoscenza, raccontaci la tua storia…

La locandina dell’evento


Avevo poco più di vent’anni e frequentavo l’Accademia di Brera quando ho scoperto la magia che luce e colori possono creare. Ero fuori Milano e stavo andando a prendere l’autobus per tornare a casa quando ho visto il cielo temporalesco in tutte le gradazioni di viola e di grigio ed un raggio di luce improvviso ha fatto risaltare delle lenzuola rosa gonfiate dal vento sullo sfondo di alberi delle più svariate tonalità di verde. Assolutamente niente di particolare, ma il mio cuore ha sobbalzato nel vedere la bellezza di quei giochi di luce e colore.


Per vari anni ho “dimenticato” questa esperienza e mi sono dedicata a studiare varie tecniche: tempera, olio, chine, litografia, serigrafia, xilografia, acquaforte, ceramica. Nel complesso mi dedicavo ad approfondire tutte quelle tecniche basate sul disegno ed allo studio dell’espressività del segno. Solo molti anni più tardi sono arrivata ai pastelli ad olio ed all’acquerello, tecniche che ora prediligo per la loro velocità di esecuzione, sensibilità e duttilità.


Nel 1980 ho partecipato alla mia prima collettiva, nel 1984 ho fatto la mia prima mostra personale, nel 1992 entro a far parte dell’AIA (Associazione Italiana Acquerellisti).


Le mie principali fonti di ispirazione sono molto varie. Vanno dai paesaggi ai fiori, alle nature morte, agli animali, alla figura umana (con particolare predilezione per quest’ultima). L’importante per me è cogliere una armonia o un contrasto di luci e di colori, forme, linee, qualcosa che crea in me una emozione.
L’interesse per la figura umana ed il ritratto, nato fin dai tempi del Liceo Artistico, deriva dal fatto che in questo caso non si tratta solo di un monologo del pittore che cerca di inseguire i suoi sogni, i suoi colori, le forme che predilige, ma si crea un dialogo con il modello. Se ne colgono le espressioni, la stanchezza, la tensione di un muscolo.


Posso solo dire che in tutti questi anni ho percorso un cammino di lenta maturazione con degli slanci, dei ripensamenti, delle incertezze, ma sempre con la passione per riuscire ad esprimere con più forza e immediatezza ciò che provo.

Se fossi la Storia

di Santina Pitrone
Commento di ChatGPT e Adelio Schieroni

Se fossi la Storia

Se fossi la Storia quante vite
Racconterei tutto il dolore
Patito nel profondo del cuore…
Nella memoria inquiete amarezze
Afflizioni che chiedono carezze
Trincee come catene e sofferenze
Nelle coscienze di anime perse
Circondate da mano nemica morte
Di compagni lamenti preghiere
Lacrime di sconforto accorate
Nei cuori straziati dalle violenze
Subite….per un mondo migliore….
Per risentire il canto delle sirene…

La poesia “Se fossi la Storia” di Santina Pitrone è un’ode contro la guerra e la violenza dell’uomo sull’uomo. Con parole struggenti e intense, la poetessa ci parla del dolore, della sofferenza e della morte che la Storia custodisce nei suoi annali, rievocando le amarezze e le afflizioni che hanno segnato l’umanità nel corso dei secoli.

Attraverso l’immagine delle trincee come catene che imprigionano le anime perse, la Pitrone ci mostra il lato più oscuro della guerra, quella che genera morte e distruzione, ma anche quella che lascia ferite indelebili nell’animo delle persone che ne sono state coinvolte.

Eppure, nonostante tutto, la poesia ci parla anche di speranza, di un mondo migliore che si può costruire se solo si riesce a superare la violenza e a riscoprire il valore della pace e della solidarietà tra gli uomini.

L’uso di immagini forti e incisive, la musicalità del linguaggio e la profondità del messaggio rendono questa poesia un’opera di grande intensità e significato, che invita a riflettere sulle conseguenze della guerra e sulla necessità di lavorare insieme per costruire un mondo più giusto e pacifico.

Intervista a Rosalba Perucchini

PREMESSA

Buongiorno Rosalba.
Per un ventennio sei stata socia ordinaria dell’Associazione Italiana Acquerellisti, dal 2004 al 2008 e dal 2014 al 2017 membro del Consiglio Direttivo. Per una quindicina d’anni hai intrapreso un percorso di volontariato in ospedale oncologico utilizzando l’acquerello come terapia artistica e l’insegnamento dell’acquerello ai bambini delle scuole elementari.
Hai partecipato a mostre internazionali in diversi paesi Europei e Oltre Oceano, Texas e Costa Rica, e Nazionali con mostre personali ottenendo premi e riconoscimenti.
Dal 2017 sei Leader per l’Italia al Festival Internazionale UrbinoInAcquerello e dall’anno scorso docente di acquerello presso la Famiglia Artistica Milanese partecipando all’Esposizione Intima organizzata per i 150 anni dell’associazione.



Come hai scoperto l’acquerello e quali sono state le tue prime esperienze artistiche con questa tecnica?

I miei zii e mio padre mi trasmisero l’amore per l’Arte ed i colori, già in tenera età.
L’olio e l’acrilico furono il mio primo approccio, ma l’acquerello mi conquistò nell’età matura, ammirando capolavori dei grandi maestri italiani e stranieri.
Grazie all’aiuto di un grande amico e maestro Nereo Borella sono stata stimolata a continuare ad approfondire la tecnica dell’acquerello… oltre che magico è diretto ed emozionale.
Iniziai dalla strada – “se così si può dire” – sfidando le critiche del pubblico, esponendo le mie prime opere in acquerello all’ “Arte sul Naviglio Grande”.
Per parteciparvi ci fu una selezione e che emozione fu la prima volta esporre insieme ad oltre trecento artisti.
Ascoltando il giudizio critico del pubblico, iniziai il mio percorso con perseveranza e costanza “era la fine del secolo scorso”


Quali sono le tue fonti di ispirazione e come le trasformi in opere d’arte?

Le mie non sono “opere d’arte” sono pure emozioni!
Cerco di farmi trasportare dalle immagini catturate con lo sguardo oppure con la macchina fotografica; con pochi strumenti pigmento ed acqua trasferisco su carta, con l’ausilio del pennello, le immagini che mi possono più rappresentare.
Prediligo la mia campagna dove ho vissuto, il mare che grazie ai suoi colori…mi offre l’opportunità di creare fusioni, a volte armoniose a volte cupe, rispecchiando il mio stato d’animo… Grazie alla natura che sempre mi accoglie

Quali sono i progetti futuri che hai in mente per la tua carriera artistica e cosa ti piacerebbe raggiungere?

Sorrido a questa domanda!!!
Alla mia età ho raggiunto gli obbiettivi da me sperati, ne sono felice ed orgogliosa.
Da giovane avrei voluto insegnare, oppure entrare a far parte del mondo ospedaliero.
La vita mi riservò tante difficoltà e questi percorsi li raggiunsi solo nell’età matura.
L’acquerello è stato “il mio gancio” con l’insegnamento nelle scuole primarie, ed intrattenere i pazienti oncologici con l’Arte Terapia.
Due forme diverse di approccio:
la prima gioiosa e spensierata con piccoli artisti, creando con fantasia opere uniche con scambi di vedute e piacevoli apprezzamenti: chiamavano l’acquerello magico per le fusioni che sapeva creare.
La seconda esperienza, completamente diversa, quello che io ho donato è stato quadruplicato dai pazienti oncologici. Grande insegnamento di vita, la loro forza e volontà, nel sapere con mille difficoltà trovare la voglia di dipingere… trascorrendo il pomeriggio colorando la loro giornata.
Ora i miei progetti e le mie esperienze li offro a due Associazioni UrbinoInAcquerello che da sette anni promuove a livello internazionale il Festival ed io ne sono la Leader per l’Italia e la Famiglia Artistica Milanese docente per l’acquerello dall’anno scorso.
Penserei che questo sia più che un ottimo traguardo … e poi mai dire mai !!!

Quali consigli daresti ad un artista emergente che vuole sviluppare la propria carriera nel mondo dell’arte e dell’acquerello in particolare?

Quali artisti emergenti ci sono tra di noi?
Io non sono all’altezza di valutare e giudicare… la parola carriera nel mondo dell’Arte è una parola troppo grande… in questo periodo sempre in evoluzione…. una canzone di Morandi dice ….uno su mille ce la fa …. Ce la farà !!!

31 marzo 2023: Concerto vocale, Chiesa San Bernardino alle Monache

Cari Amici e Soci,

siete pronti per un’esperienza musicale straordinaria? Venerdì 31 marzo alle ore 21 presso la Chiesa di San Bernardino alle Monache in via Lanzone 13 a Milano si terrà un Concerto vocale che vi lascerà senza parole.

La locandina ufficiale dell’evento



L’evento è stato organizzato dal Complesso vocale Cantus Ornato, dagli Amici di San Bernardino alle Monache e dalla Famiglia Artistica Milanese e promette di essere un’esperienza unica. Il concerto è strutturato come una serie di meditazioni su temi quaresimali e si compone di una selezione di brani di provenienza biblica, spesso veterotestamentari.

Prima di ogni brano, una lettrice leggerà la traduzione italiana del testo, il che renderà l’esperienza ancora più coinvolgente. L’organico degli esecutori è composto da un coro di circa 16 elementi e un organista.

L’evento è a libero accesso, sino ad esaurimento posti, ma è gradita un’offerta libera. La chiesa di San Bernardino alle Monache è situata in una posizione strategica a pochi passi dall’Università Cattolica e dalla Basilica di Sant’Ambrogio ed è un edificio di grande bellezza, con un campanile cuspidato attribuito a Pietro Antonio Solari.

Non perdete l’opportunità di assistere a questo evento straordinario e di trascorrere una serata di cultura e musica in un’atmosfera unica. Invitate amici e parenti e unitevi a noi in questa splendida occasione.

Vi aspettiamo numerosi!

29 marzo 2023: La lingua di Alessandro Manzoni

Cari Soci ed Amici della Famiglia Artistica Milanese, siete pronti ad immergervi nella storia della lingua italiana con il primo incontro dedicato alla “Lingua di Alessandro Manzoni” a cura della prof.ssa Santina Pitrone?


Siete invitati a partecipare a questo appuntamento che si terrà il 29 marzo 2023, dalle ore 16:00 alle ore 18:00, presso la Sede dell’Associazione in via Edmondo De Amicis 17.

Durante l’incontro potrete gustare un aperitivo e approfondire le conoscenze sulla lingua italiana e sul suo sviluppo nell’Ottocento.



La prof.ssa Santina Pitrone vi guiderà alla scoperta del contributo incalcolabile che Alessandro Manzoni ha dato alla letteratura italiana con il suo romanzo “I Promessi Sposi”. Grazie alla sua opera, Manzoni ha dato vita a un nuovo modello di lingua letteraria, libero dall’antico “cancro della retorica”, che ha contribuito a superare la frattura tra lingua letteraria e lingua s’uso.


Non perdete l’opportunità di conoscere da vicino questa figura rilevante del panorama del romanticismo italiano ed europeo e di scoprire come la questione della lingua nazionale ha giocato un ruolo fondamentale nella formazione dell’identità nazionale comune.

Vi aspettiamo numerosi per il primo di una serie di incontri a tema, sempre di mercoledì e sempre con le medesime modalità operative. La partecipazione all’iniziativa è gratuita. Ogni partecipante si farà carico di pagare la propria consumazione che potrà essere quella che più gli aggrada.

Non mancate!

Vi anticipiamo il prossimo evento che abbiamo organizzato per creare momenti di incontro fra tutti noi… e la musica:

31/03/2023
Concerto vocale Venerdì 31 marzo alle ore 21 presso la Chiesa di San Bernardino alle Monache in via Lanzone 13 a Milano si terrà un Concerto organizzato da:
Complesso vocale Cantus Ornato
Amici di San Bernardino alle Monache
Famiglia Artistica Milanese
Il programma della serata sarà online domani, sempre su queste pagine.

19 marzo: Ode al padre

di Santina Pitrone
commento di ChatGPT e Adelio Schieroni

Poesia al padre

Parole come frammenti
Fluttuano nell’aria: sono ricordi
Sensazioni emozioni entusiasmi
Talvolta paure scomposizioni
Per non perdersi tra la turbolenza
Di un tempo remoto e la folata
Di vento che spazza via nebbia
Polvere per regalare altra vita….

La poesia “Poesia al padre” della professoressa Santina Pitrone della Famiglia Artistica Milanese è una delicata e intensa ode al ruolo paterno nella vita dei figli. La poetessa utilizza un linguaggio essenziale, fatto di parole semplici e frammenti di sensazioni, per descrivere la complessità delle emozioni legate al padre.

L’immagine che emerge dalla poesia è quella di un padre capace di custodire i ricordi, di proteggere dai pericoli, di infondere coraggio e di regalare nuova vita. La sua presenza è vista come una bussola che aiuta a non perdersi nella turbolenza del passato e a superare le paure del presente.

La scelta di pubblicare questa poesia in occasione della Festa del papà assume un significato particolare. La poetessa vuole celebrare il ruolo dei padri come figure di riferimento nella vita dei figli, spesso trascurati o considerati meno importanti rispetto alle madri. La poesia diventa quindi un omaggio alla figura paterna e un invito a riconoscere il valore del suo contributo nella crescita dei figli.



In definitiva, la poesia “Poesia al padre” si presenta come un’opera intensa e commovente, capace di racchiudere in pochi versi tutta la complessità del rapporto tra padre e figlio. La professoressa Santina Pitrone riesce a trasmettere l’importanza della figura paterna attraverso un linguaggio essenziale e immediato, raggiungendo il cuore del lettore con una forza emotiva unica.

Intervista a Davide Parenti

di Adelio Schieroni

In premessa mi piace ricordare ai nostri lettori che Davide Parenti, oltre ad essere Socio della Famiglia Artistica Milanese e Maestro Docente nel “Laboratorio esperienziale di acquerello” della medesima, fa parte della Associazione Italiana Acquerellisti (fondata nel 1974 a Milano dal desiderio di alcuni pittori di promuovere e diffondere proprio la tecnica dell’acquerello). Vanta numerose Mostre personali e collettive.



Buongiorno Davide: cinque domande da sottoporti in quando socio storico della Famiglia Artistica Milanese e artista che ha contribuito alla realizzazione della mostra Esposizione Intima che abbiamo organizzato per i 150 anni della nostra associazione.


Come hai scoperto l’acquerello e quali sono state le tue prime esperienze artistiche con questa tecnica?

Negli anni ottanta ho scoperto l’acquerello visitando una mostra della bravissima Anna Pavesi. In quel periodo io annaspavo nella pittura ad olio ma in quella occasione ho capito che il mio futuro avrebbe contemplato l’acquerello. Naturalmente dopo i primi passi le cose si fanno più difficili: migliorare è più impegnativo. Le prime importanti occasioni per far vedere i miei lavori sono iniziate una volta entrato nell’AIA (Associazione Italiana Acquerellisti) partecipando a mostre collettive nazionali ed internazionali.

Quali sono le tue fonti di ispirazione e come le trasformi in opere d’arte?

Io mi considero un pittore figurativo anche se negli ultimi anni cerco di forzare interpretando la natura ed i paesaggi in modo più informale, a volte anche in modo fantasioso. Le mie fonti di ispirazione sono le molte foto fatte negli anni passati. Anche le foto di altri fotografi professionisti sono d’aiuto. A volte è la pura fantasia che ti fa giocare liberamente coi colori. Ho fatto molti paesaggi dal vivo ed è un’esperienza che raccomando perché molto piacevole.

Come hai sviluppato il tuo stile artistico nel corso degli anni e quali sono i principali elementi che caratterizzano le tue opere?

E’ difficile parlare di stile; è un qualcosa di fluido che si modifica seguendo le esperienze di ciascuno di noi. Vedere mostre, seguire corsi con bravi maestri e dedicare all’acquerello tanto tanto tempo. Da tutti questi momenti si prende qualcosa e il nostro stile lentamente si impone e si rinforza e si modifica. Io ho lavorato per tanti anni all’estero e ho visto tanti paesi respirando colori nuovi. Sono temi che ancora sento. Mi piacciono i fiori ma (non il fiorellino con vaso) belli forti, con movimento. Mi prendono molto i paesaggi cittadini (Venezia, i Navigli) ed i paesaggi montani.

Quali sono i progetti futuri che hai in mente per la tua carriera artistica e cosa ti piacerebbe raggiungere?

Per questione di età non posso fare grandi progetti. Ora faccio un po’ il nonno. Mi è piaciuto insegnare quello che faticosamente ho appreso dai miei tanti maestri e dalla mia esperienza. Ho tenuto corsi per diversi anni al CRAAL del Comune di Milano (la domenica mattina), al gruppo GAFM (Gruppo Artistico Forlanini Monluè), alla Famiglia Artistica Milanese. Attualmente tengo un corso al Centro Socio Ricreativo Acquabella con parecchi allievi e conto di portare avanti questo mio impegno, iniziato nel 2004, ancora per qualche anno.

Davide Parenti,
Ritratto elaborato digitalmente


Quali consigli daresti ad un artista emergente che vuole sviluppare la propria carriera nel mondo dell’arte e dell’acquerello in particolare?

Dare consigli è sempre difficile. Quando ho iniziato a fare l’acquerello era necessario aver fatto prima corsi di disegno. E’ difficile fare case con poco disegno, poca prospettiva. E’ difficile senza conoscere il gioco dei colori e l’importanza dei vari loro rapporti. E’ difficile fare nature morte senza le giuste ombre. Iniziare senza basi può rivelarsi frustante …ci spingerà a fare solo temi facili o all’opposto a buttarci su temi anche troppo impegnativi. Però non bisogna demotivarsi. Con pazienza, costanza, curiosità si può imparare molto. Poi dipende dal tempo che sapremo dedicare alla nostra passione. Per ultimo una matita sempre in mano per schizzare quello che tutti i giorni abbiamo sotto gli occhi. Anche i grandi fotografi hanno iniziato la loro carriera facendo quotidianamente foto e poi foto e poi ancora foto. Altra cosa importante: serve tanta umiltà. Cercare di non essere troppo contenti, soddisfatti del lavoro fatto; il lavoro successivo può essere ancora migliore.

Percorso formativo

Percorso 2023: “Gestione della comunicazione con Enti Pubblici e Gestione Documentale”

Supera i confini della tua conoscenza…



Nel corso dell’anno 2022 la Famiglia Artistica Milanese ha organizzato un “Corso di Storia dell’Arte e comunicazione” e, visto il buon esito del progetto, il Consiglio Direttivo dell’associazione ha manifestato la volontà di reiterare l’esperienza.


La Famiglia Artistica Milanese sta pertanto organizzando un nuovo percorso di accompagnamento alla conoscenza presso la propria sede di Milano.

Il percorso “Gestione della comunicazione con Enti Pubblici e Gestione Documentale” sarà a titolo gratuito ed avrà lo scopo di scambio culturale di approfondimento al percorso di studi intrapreso da giovani studenti di formazione universitaria o post diploma di scuola secondaria superiore.

La Famiglia Artistica Milanese organizza un periodo gratuito di perfezionamento per:


diplomati di scuola secondaria superiore
studenti universitari
laureati
amatori e collezionisti

per permettere loro di coltivare e aumentare le conoscenze e l’esperienza nell’ambito della gestione organizzativa, della cultura e delle competenze artistiche nel contesto dei 150 anni dalla fondazione della Famiglia Artistica Milanese, avvenuta il 13 gennaio 1873.

I partecipanti, per aderire all’iniziativa, dovranno essere Soci della Famiglia Artistica Milanese.
In qualità di Soci potranno accedere ai locali della Sede di via Edmondo De Amicis 17 e partecipare a pieno titolo alle attività associative.


La partecipazione è modulata e concordata ad personam con i singoli partecipanti che saranno tenuti alla frequenza di ½ giornata a settimana, generalmente il mercoledì dalle ore 14,30 alle ore 17,30

La durata è pari a 6 mesi (Luglio e Agosto esclusi) a far data dal 5 aprile 2023.


Partecipare a questa iniziativa è completamente gratuito e non comporta l’instaurarsi di nessun rapporto di lavoro fra le parti, né diretto né indiretto.

I partecipanti non saranno retribuiti.

Il monte ore previsto è di 30 ore.
La frequentazione gratuita del presente percorso ha il solo scopo di contribuire, nei limiti del possibile e delle capacità dei Soci della Famiglia Artistica Milanese, alla formazione culturale dell’aderente l’iniziativa.

Al termine del periodo previsto verrà rilasciato un attestato di frequenza a firma della Famiglia Artistica Milanese.



Per richiedere informazioni o per candidarsi scrivere una mail a:
stage-fam@fatateam.org





Famiglia Artistica Milanese

7 dicembre 1966 – Medaglia d’oro del Comune di Milano

Indirizzo:
c/o Circolo Navigli, Artisti e Patriottica
Via Edmondo De Amicis, 17
20123 Milano – Italia

Il nostro luogo…

La voce del silenzio parla di te…

di Santina Pitrone

Commento di ChatGPT e Adelio Schieroni

La voce del silenzio parla di te…

Il buio spesso accentua le ansie
Ma nella notte il libero vagare
Del silenzio lancia un segnale
Di quiete di tranquillità esteriore

Contare le stelle, vederle brillare
Annullano quasi l’inquietudine
Restituiscono al turbamento pace
Si fermano i lenti battiti del cuore..

Sono attimi in cui riemergono di me
I bisogni originari di Spegnere le
Luci, far tacere il caos della mente
Accogliere il futuro nel presente

E la voce del silenzio parla di te…

La poesia “La voce del silenzio parla di te…” della Professoressa Santina Pitrone, della Famiglia Artistica Milanese, è una composizione che riflette sulla potenza del silenzio come fonte di pace e tranquillità interiore.

Il verso iniziale, “Il buio spesso accentua le ansie”, suggerisce un senso di angoscia e di inquietudine che può essere amplificato dall’oscurità. Tuttavia, l’autrice mostra come, nella quiete della notte, il silenzio può essere un’ancora di salvezza, un modo per calmare i turbamenti della mente.

Il contrasto tra il tumulto interiore e la calma esteriore è evidenziato dalla descrizione della vista delle stelle: “Contare le stelle, vederle brillare / Annullano quasi l’inquietudine / Restituiscono al turbamento pace / Si fermano i lenti battiti del cuore..”.

La poetessa esprime il desiderio di trovare serenità e tranquillità, spegnendo le luci e lasciando la mente in silenzio per accogliere il futuro nel presente. Ed è proprio in questo momento di silenzio che si fa sentire la “voce del silenzio”, che parla di qualcuno che occupa un posto speciale nel cuore dell’autrice.

La poesia è scritta in modo molto evocativo e suggestivo, con immagini che rappresentano la luce e l’oscurità, la calma e l’agitazione, il presente e il futuro. La scelta delle parole e la struttura della poesia conferiscono alla composizione un ritmo armonioso, che si adatta perfettamente al tema centrale del silenzio e della pace interiore.

Intervista a Lia Nicolaci

di Adelio Schieroni

Carissimi amanti dell’arte e amici ed amiche della Famiglia Artistica Milanese, continua il nostro viaggio per presentarvi i Maestri che hanno reso possibile la realizzazione della mostra Esposizione Intima, da noi organizzata per i 150 anni di vita della nostra associazione.
Oggi incontriamo Lia Nicolaci.

La locandina dell’evento

Premessa:

Buongiorno Lia.
Riassumo brevemente il tuo profilo artistico: hai una grande passione per il disegno a matita che usi per raccontare volti, sguardi ed anime. Hai presentato i tuoi lavori in diverse occasioni grazie a mostre collettive e personali.
Sei socia della Famiglia Artistica Milanese ed hai partecipato all’Esposizione Intima organizzata per i 150 anni dell’associazione.

Per farti conoscere maggiormente dai nostri amici lettori ti porrò cinque domande.

Come hai scoperto la grafite e quali sono state le tue prime esperienze artistiche con questa tecnica?
La grafite l’ho scoperta 30 anni fa circa, ricevendo come regalo da un caro amico un set completo con gradazioni di diversa durezza.. strumenti da disegno di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza.
La mia prima esperienza iniziò proprio in quel periodo con piccoli schizzi per sperimentare le varie sfumature di “colore” del nero più o meno intenso.

Quali sono le tue fonti di ispirazione e come le trasformi in opere d’arte?
Le mie fonti d’ispirazione sono foto dei miei viaggi o di amici che mi colpiscono particolarmente. Uso la fotografia per fermare l’attimo fuggente, per avere un promemoria per ricostruire la sensazione che quell’istante mi ha trasmesso. Per storicizzare l’evento. Questo artifizio mi aiuta molto. Poi lascio libero il mio cuore affinché riviva l’attimo e mi permetta di riprodurlo grazie alla grafica.

Come hai sviluppato il tuo stile artistico nel corso degli anni e quali sono i principali elementi che caratterizzano le tue opere?
Il mio stile l’ho sviluppato con molta pratica sperimentando con polvere di grafite, pennelli, sfumini per cercare di migliorare la qualità del disegno, e  continuo il mio percorso…
Gli elementi che caratterizzano le mie opere sono gli occhi, lo sguardo di un bambino o di un adulto… L’ intensità di ciò che vedo, sento e mi arriva all’anima.

Quali sono i progetti futuri che hai in mente per la tua carriera artistica e cosa ti piacerebbe raggiungere?
I miei progetti futuri??… Prima cosa è migliorarmi e trasmettere ciò che metto sul foglio. Per il resto non ho grandi progetti e ambizioni… Qualche mostra personale, una in programma a maggio.. farmi conoscere.. e poi chissà.. lascio che sia…

Quali consigli daresti ad un artista emergente che vuole sviluppare la propria carriera nel mondo dell’arte e della grafite in particolare?
Il consiglio che darei ad un artista emergente é quello di non aver fretta… disegnare soggetti che appartengo  alla propria storia o che gli arrivano al cuore, solo così si può entrare in quello stato di benessere che ti permette di far nascere qualcosa che allo sguardo delle persone trasmetta sensazioni e ti metta in “comunicazione” con loro tramite il tuo lavoro artistico. Li renda partecipi delle tue sensazioni. Crei in loro benessere.